Et le sucre devient croustillant

Esco dalla falegnameria ed il sole sta calando all'orizzonte, sale la nebbia, i gatti mi girano tra le gambe sperando in qualche cosa di buono da mangiare: è solo acqua, bollente, ma solo acqua.
Il pollaio si sta preparando alla notte, polli e galline si stanno sistemando sui trespoli mentre emettono uno strano verso, un gorgoglio compiaciuto e riccio. Il gelo ha già aggredito i fili d'erba del prato che crepitano sotto i piedi, producendo un suono secco e croccante che mi ricorda quel momento magico in cui lo zucchero si trasforma in caramello. I francesi hanno coniato un termine assolutamente unico per definire questa magia dello zucchero: croustiller ovvero "le sucre devient croustillant"! In un solo lemma è racchiuso tutto un universo di tentativi ed esperimenti di generazioni di cuochi alle prese con un ingrediente nobile come lo zucchero... Questa riflessione sublime mi accompagna mentre mi assicuro che il pollaio sia ben chiuso, l'inverno mette a dura prova i predatori e la volpe ha già iniziato ad aggirarsi qui intorno, bisogna stare attenti o le galline del pollaio si potrebbero trasformare nel suo prossimo pasto. Ma la natura si regge sulle debolezze altrui, una mia dimenticanza potrebbe costituire la salvezza di una volpe affamata. Considerazione semplice che nella sua chiarezza è quasi rassicurante: senza la voracità dell'uomo il mondo naturale tornerebbe ad essere l'Eden descritto nella Genesi.

E' tutto in ordine, la nebbia è fitta, si intravede la luce filtrare dalla finestra della cucina, è venuto il tempo di ritirarsi al caldo vicino al camino, preparare la cena e leggere un buon libro.

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